TECHNO GARDENS / MUSEUM BUGS (Project in progress 1999-2017 – …..)

Techno Gardens Project – Piccole, quasi invisibili sculture installate nei più belli e famosi giardini del pianeta.

Alimentate da minuscoli pannelli solari, capaci di emettere flebili suoni, , capaci di accumulare energia e compiere piccoli e continui movimenti di giorno, di esplorare l’ambiente ospitante ed illuminarsi la notte, come lucciole. L’insieme sonoro di ogni installazione site specific va a comporre il Minimal Sound Garden.

Con la scelta di locations naturali come i parchi e i giardini, e non l’ambiente galleria/museo, si vuole indagare la nostra pratica culturale, biologica e tecnologica, Si vuole sperimentare nuovi punti di vista della nostra vita quotidiana come pratica sincretica del mondo naturale, animale, tecnologico, dell’informazione.

Museum Bugs Project prevede l’inserire ed abbandonare le microsculture robotiche (explorer mini-robots)  in più musei possibili del mondo. Installate in manifestazioni ufficiali e, a volte, senza permesso alcuno. In fondo, le mosche e i virus non chiedono mai il consenso di entrare in casa, nell’organismo, nei computer!

Il progetto si ispira alla teoria quantistica dell’Entanglement e vuole superare l’idea di scultura monumento per una nuova idea di scultura microbica, capace di simbiosi con l’ambiente, a volte di comunicare con l’artista e con sculture simili a distanza, da differenti punti del pianeta. Alla scultura monumentale si contrappone la nanoscultura, al progetto site specific si sostituisce la non localizzazione e sporogenesi, alla perennità la instabilità, alla certezza l’incertezza, alla osservabiltà l’entanglement, alla costante fenomenica l’effetto farfalla ecc.

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Il progetto di installare una serie di piccole sculture elettroniche interattive in alcuni dei giardini più importanti del pianeta, noti in tutto il mondo per la loro bellezza, vuole instaurare nuove relazioni e riflessioni tra questi mondi, per esaltare centralità  diverse rispetto al quotidiano approccio e l’ordinaria conoscenza che si ha generalmente.

In queste installazioni, anche le tecnologie assumono nuove valenze: assumono una identità più integrata alla dimensione naturale; si dissociano dall’essere viste e usate come utensili che servono all’uomo a livello professionale e produttivo. Svelano invece le proprie peculiari leggi di funzionamento al fruitore, permettendogli di interagire, di giocare con loro.

Tecnologie che sondano l’eco-sostenibilità, che si appropriano del modo di funzionare dei vegetali con la luce. Non più semplici estensioni dell’uomo, ma complessi strumenti, anch’essi dotati di  comportamenti autonomi, sempre più simili agli organismi. Oggetti  come quarto regno del vivente accanto al mondo minerale, animale e vegetale. La tecnologia come “essere vivente”. La micro-scultura che si insinua come un virus nei musei del mondo, come gesto antitetico al sistema artistico attualmente dominante, che esplora gli spazi esi aggira tra le opere in essi esposte,  cercando una forse possibile convivenza.